L’Europa del Sud cresce più di quella del Nord e spinge il mercato dell’auto continentale a chiudere gennaio con un progresso del 6,7% e 261.505 immatricolazioni. Considerando anche i tre Paesi Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera), le consegne salgono a 1.028.760 e l’incremento complessivo è del 6,2%. «Dopo una crescita del 5,7% nell’intero 2014 - sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - il nuovo incremento è indubbiamente di buon auspicio per il 2015 anche se, per ritornare ai livelli ante crisi, occorrerebbe che la ripresa avesse un tasso ben più sostenuto, infatti il livello raggiunto nel 2014 è inferiore del 19,4% rispetto a quello del 2007».
Particolarmente significativa la crescita registrata nei Paesi latini, penalizzati dalle politiche di austerità. «Il mercato spagnolo - prosegue Quagliano - dopo un progresso del 18,4% nel 2014, inizia l’anno con un incremento del 27,5% mentre per il Portogallo la crescita del mese scorso è stata del 28% dopo il +34,8% del 2014». Ma anche l’Italia, seppure con tassi di crescita inferiori, fa la sua parte e incrementa le immatricolazioni del 10,9% a gennaio dopo il progresso del 4,2% registrato lo scorso anno. Il calo dei prezzi dei carburanti, il deprezzamento dell’euro e la speranza in un allentamento del rigore fanno sperare in una ripresa più stabile.
Ma Quagliano rileva come tutti i primi 5 mercati europei occidentali siano in crescita. Non solo Spagna e Italia, ma anche Gran Bretagna (+6,7%), Francia (+6,2%) e Germania che si accontenta di un +2,6%. Nel complesso a gennaio crescono più i Paesi dell’area euro (+6,9%), con flessioni in Finlandia, Slovacchia, Grecia, Lussemburgo, Belgio, Austria ed Estonia. I paesi senza moneta unica registrano un progresso complessivo del 6,2%, con Lituania, Croazia, Repubblica Ceca e Ungheria in crescita a due cifre e con Danimarca e Romania in flessione. Tra i Paesi Efta cresce solo l’Islanda mentre Svizzera e Norvegia sono in calo.
Per quanto riguarda i costruttori, la classifica è sempre saldamente guidata da Volkswagen che vede la quota crescere dal 25,5 al 25,6% e precede Psa (in calo dall’11,5% al 10,7%) e Renault che sale dal 9,1 al 9,4%. Ford scende dal 6,9 al 6,8% e Opel dal 6,9 al 6,2%, la stessa quota di Fca che aumenta le consegne del 5,8% per un totale di 63.509 immatricolazioni. Poco più di quelle di Bmw che si ferma al 6,1% (era al 6%) e precede Daimler in forte progresso (dal 5,2 al 5,7%). Andamento non omogeneo per i costruttori asiatici, con Nissan in crescita del 34,6% e Mitsubishi dell’89,8%. Incremento a due cifre anche per Volvo e progressi per Toyota, Hyundai e Kia. Flessioni per Mazda, Suzuki, Jaguar e Honda.
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